16 gennaio 2021

"Il duca e io" di Julia Quinn, recensione



Buon sabato readers! 

Qui da me ieri abbiamo visto qualche centimetro di neve (cosa che non succedeva da 3/4 anni) e non potete capire la mia gioia. Sembravo una bimba la mattina di natale 😍

Ma ora, passiamo ai libri. Dopo aver visto Bridgerton, ho iniziato a leggere la serie da cui è tratta. Sono arrivata alla fine del terzo volume e già da questo si può capire che la sto apprezzando. Se volete saperne di più, continuate a leggere...

Trama 

Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato. A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito. E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi. Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere - Dio non voglia! - zitella. Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace. Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà. Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento.

Recensione 

Noi amanti del rosa sappiamo da sempre che quando due persone decidono di stare insieme per finta, il 98% delle volte finiscono per innamorarsi e il piano originale sarà solo un lontano ricordo. Lo stesso è stato per Daphne e Simon. Lei aveva bisogno di qualcuno che aprisse le danze tra i corteggiatori, lui voleva tenere lontano le madri delle debuttanti...alla fine si sono ritrovati entrambi con un'anello al dito. 

E' la prima volta che mi trovo a leggere un romanzo di Julia Quinn, e devo dire che il suo stile mi piace. Senza pretese, lineare, romantico e con quel pizzico di eros che non guasta mai. 

Ha strutturato in maniera piena i suoi protagonisti, e non parlo solo di quelli principali. Tutti hanno il loro perché, il loro posto all'interno del libro che è poi anche il presupposto per quelli futuri. 

Ma, la cosa che ho apprezzato di più è stata senza ombra di dubbio la presenza di una "Gossip Girl" del passato: Lady Whistledown. Una mossa stuta quella dell'autrice. E' riuscita a creare suspense e aspettative da una donna misteriosa che non perde mai l'occasione per spettegolare su tutto e tutti. 

" Voglio un marito. Voglio una famiglia. Non è poi cosi stupido se riflettete un momento. Sono la quarta di otto figli. Ho esperienza solo di famiglie numerose. Non so come potrei vivere altrimenti." 

Daphne è rappresentata esattamente da questa frase. Lei, a differenza della sorella minore, non vede altro futuro per se stessa se non sposata con un uomo che le possa garantire una vita agiata fatta di balli, feste e bambini. Non ha ulteriori ambizioni. E' la tipica debuttante del 1800. L'unica cosa che la differenzia dalla maggior parte delle sue coetanee è che lei è intenzionata a sposare solo un uomo di cui si possa pian piano innamorare. Ma, quando nella sua vita entra Simon, tutto il resto perde di significato e lei non riesce a immaginare un futuro senza lui.  

"Simon venne lasciato a domandarsi se avesse appena trovato la chiave del paradiso o se invece avesse compiuto il primo passo che l'avrebbe condotto all'angolo più buio dell'inferno."

Simon ha fatto una promessa a suo padre: per tutto il dolore che ha  provato, la vergogna e il senso di inadeguatezza, non permetterà mai a se stesso di mettere al mondo un erede. La dinastia dei Basset morirà con lui. Quando però inizia a trascorrere più tempo con Daphne inizia ad immaginare un futuro diverso: con lei ci sta bene. Riescono a ridere, si capiscono, sono ottimi complici. Però, nonostante tutto, non vuole sposarsi. Preferirebbe morire che farlo. Ma, il destino ha in serbo un piano diverso per loro.

"Ma mentre arrancava su per la salita, non pensava alla sua famiglia, né all'osservatorio e nemmeno alla longitudine. Invece si domandava perché sentisse l'impulso fi gettare le braccia al collo del duca e di non lasciarlo più andare." 

"Il duca e io" è un romanzo storico piacevole, non impegnativo ma comunque capace di suscitare interesse nel lettore. E' il primo romanzo della serie e per questo lo potremmo definire quasi un "apri pista". Dopo aver visto la serie, ero certa che Simon e Daphne potessero diventare la mia coppia preferita, ma mi sono dovuta ricredere. Leggendo gli altri due romanzi, ho capito che per avere una risposta definitiva, devo assolutamente scoprire la storia degli altri Bridgerton. 

Certo, mentirei se dicessi di non aver trovato alcune cose particolarmente ostiche da digerire. (Non entro nei particolari per evitare eventuali spoiler). Immagino che l'autrice in queste circostanze avrebbe potuto un attimo trovare delle soluzioni diverse...Però non si può tornare indietro e quello che è fatto, in questo caso scritto, è fatto. 

Ora, vado ad iniziare il quarto volume della serie e a preparare la recensione di "Il visconte che mi amava". 

A presto, 

Angela 


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