01 dicembre 2016

1 Dicembre... primo giorno di Avvento!



Book readers! Benvenute in questa nuova avventura. 

Il primo libro che ho pensato per voi è "Life is Love" di Claire Contreras. Estelle e Oliver mi hanno insegnato che negare o respingere l'amore, quello vero, è impossibile. 

"La cosa bella della vita è che non sai mai quando ti rivelerà qualcosa che ti toccherà profondamente, così da non poter fare a meno di sentirti riconoscente, anche per le cose brutte." 






(Pericolo Spoiler!)

PROLOGO
Il primo ragazzo di cui mi sono innamorata mi intratteneva con racconti di re e regine, di guerre e di pace, e di come un giorno sperava di trovare una ragazza per la quale diventare un cavaliere dalla lucente armatura. Vivevo indirettamente attraverso le storie che mi raccontava a tarda notte, affascinata dal modo in cui muoveva animatamente le mani mentre parlava, e adoravo il modo in cui i suoi occhi verdi brillavano quando ridevo alle sue battute.
Mi ha insegnato cosa si prova a essere accarezzate e baciate con passione. In seguito mi ha anche insegnato il dolore che si prova quando si perde una persona a cui si vuole bene. L’unica cosa che ha dimenticato di insegnarmi, dopo aver spezzato l’ultimo frammento rimasto del mio cuore, è stata come affrontare questo dolore che mi stringe il petto. Mi sono sempre chiesta se non fosse stata una lezione mancata. Adesso mi domando se anche lui non stesse cercando di fare chiarezza con se stesso, o se invece non avesse mai provato nulla.




CAPITOLO 1

Si dice che il miglior modo di voltare pagina sia di lasciarsi il passato alle spalle. Come se quella fosse la parte più facile. Come se cercare di affievolire o cancellare tre anni di ricordi, sia belli che brutti, possa accadere in un solo giorno. So che non è così, perché tra un paio di settimane sarà passato già un anno e il ricordo di lui è forte come se fosse ancora qui. I sandali dei San Francisco Giants sono ancora davanti al lavello, proprio dove li ha lasciati. Il suo odore rimane su alcune delle sue camicie – quelle che non ho ancora indossato per la notte. La sua presenza si sente intensamente nonostante la sua assenza. Passo in rassegna le varie stanze per assicurarmi che sia tutto in ordine, consapevole che per me questo è un passo importante del processo che mi aiuterà a voltare pagina.
Sono in cucina che sigillo le ultime scatole, quando sento il tintinnio delle chiavi, seguito dal rumore dei tacchi sul parquet. Ecco un altro suono che mi mancherà quando avrò lasciato questa casa, ne sono certa.

(….)

Mi giro sui tacchi appena sento bussare alla porta. Sono in uno stato di stordimento mentre vado ad aprire, pensando che, col senno di poi, il nostro disaccordo era davvero sciocco. Non eravamo nemmeno sposati quando Wyatt è morto, e i suoi genitori insistono che rimanga tutto a me. Sono anziani – molto più anziani di quanto non saranno i miei genitori quando arriverò all’età che aveva Wyatt quando è morto – e sono già benestanti. Per come la vedono loro, quel denaro non gli serve e appartiene a me a pieno diritto, visto che ero co-proprietaria di Paint It Back quando Wyatt ci ha lasciati. Ma ahimè, ormai fa parte del passato. Non voglio pensarci più di quanto non faccia già – questo sarà il mio nuovo inizio.

Questo pensiero mi strappa un sorriso che mi rimane stampato sul viso mentre spalanco la porta, ma che ben presto si tramuta in sbigottimento quando vedo l’uomo in piedi davanti a me, con indosso la divisa verde da chirurgo e il camice bianco. Lui ha lo sguardo rivolto verso il basso, mentre cerca di togliersi la terra dalle scarpe da ginnastica, e i capelli biondo cenere gli coprono gran parte del viso. Riesco solo a intravedere la mascella forte e la parte inferiore delle labbra carnose, ma lo riconosco immediatamente. Quando finalmente alza lo sguardo, i suoi occhi verdi assimilano la scena e si spostano lungo il mio corpo, fino a raggiungere i miei occhi. Le sue labbra si piegano lentamente a formare quel sorriso asimmetrico che mi toglieva sempre il fiato.
«Bean», sussurro, e il suo sorriso si fa ancora più grande, rivelando le fossette su entrambe le guance.
«Ehi, Elle», risponde lui. Mi aggrappo ancor più forte alla maniglia della porta. Non lo vedo da così tanto tempo che avevo dimenticato il suono della sua voce. «Ho portato il pranzo».
I miei occhi cadono sulle borse che ha in mano e faccio un passo indietro, spalancando la porta. «Oh! Certo. Non mi aspettavo di vederti».
«Ne è passato di tempo», mi dice entrando e fermandosi di fronte a me. Indietreggio contro la porta e rimango completamente senza respiro quando lui china il capo e sfiora delicatamente le sue labbra sulla mia guancia. Faccio di tutto per non inspirare quel suo odore così familiare che un tempo mi faceva girare la testa. «È bello rivederti», mi dice tirandosi indietro. Il tono delle sue parole e il bagliore che ha negli occhi mi fanno piombare il cuore nello stomaco. Com’è possibile che abbia ancora questo effetto su di me? Anche dopo Wyatt. Lo odio.
«Fa piacere anche a me rivederti», sussurro, e lo seguo dopo aver chiuso la porta.
Non mi fa affatto piacere rivederlo, invece. Nel corso degli anni ho imparato molte cose di Oliver Hart, ma l’unica che vale la pena ricordare è che è deleterio per la mia salute.

❤❤

2 commenti:

  1. Avevo già intenzione di leggere questo romanzo ma pubblicare il primo capitolo è stato un passo falso :') Corro ad acquistarlo!

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    1. Scusami o.O ma pensavo che vedendo la scritta Primo Capitolo chi non voleva spoiler non avrebbe letto.. comunque è bellissimo *-* non puoi non leggerlo!!

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