Book readers! Benvenute in questa nuova avventura.
Il primo libro che ho pensato per voi è "Life is Love" di Claire Contreras. Estelle e Oliver mi hanno insegnato che negare o respingere l'amore, quello vero, è impossibile.
"La cosa bella della vita è che non sai mai quando ti rivelerà qualcosa che ti toccherà profondamente, così da non poter fare a meno di sentirti riconoscente, anche per le cose brutte."
(Pericolo Spoiler!)
PROLOGO
Il primo ragazzo di cui
mi sono innamorata mi intratteneva con racconti di re e regine, di guerre e di
pace, e di come un giorno sperava di trovare una ragazza per la quale diventare
un cavaliere dalla lucente armatura. Vivevo indirettamente attraverso le storie
che mi raccontava a tarda notte, affascinata dal modo in cui muoveva
animatamente le mani mentre parlava, e adoravo il modo in cui i suoi occhi
verdi brillavano quando ridevo alle sue battute.
Mi ha insegnato cosa si
prova a essere accarezzate e baciate con passione. In seguito mi ha anche
insegnato il dolore che si prova quando si perde una persona a cui si vuole
bene. L’unica cosa che ha dimenticato di insegnarmi, dopo aver spezzato
l’ultimo frammento rimasto del mio cuore, è stata come affrontare questo dolore
che mi stringe il petto. Mi sono sempre chiesta se non fosse stata una lezione
mancata. Adesso mi domando se anche lui non stesse cercando di fare chiarezza
con se stesso, o se invece non avesse mai provato nulla.
CAPITOLO 1
Si dice che il miglior
modo di voltare pagina sia di lasciarsi il passato alle spalle. Come se quella
fosse la parte più facile. Come se cercare di affievolire o cancellare tre anni
di ricordi, sia belli che brutti, possa accadere in un solo giorno. So che non
è così, perché tra un paio di settimane sarà passato già un anno e il ricordo
di lui è forte come se fosse ancora qui. I sandali dei San Francisco Giants
sono ancora davanti al lavello, proprio dove li ha lasciati. Il suo odore
rimane su alcune delle sue camicie – quelle che non ho ancora indossato per la
notte. La sua presenza si sente intensamente nonostante la sua assenza. Passo
in rassegna le varie stanze per assicurarmi che sia tutto in ordine,
consapevole che per me questo è un passo importante del processo che mi aiuterà
a voltare pagina.
Sono in cucina che
sigillo le ultime scatole, quando sento il tintinnio delle chiavi, seguito dal
rumore dei tacchi sul parquet. Ecco un altro suono che mi mancherà quando avrò
lasciato questa casa, ne sono certa.
(….)
Mi giro sui
tacchi appena sento bussare alla porta. Sono in uno stato di stordimento mentre
vado ad aprire, pensando che, col senno di poi, il nostro disaccordo era
davvero sciocco. Non eravamo nemmeno sposati quando Wyatt è morto, e i suoi
genitori insistono che rimanga tutto a me. Sono anziani – molto più anziani di
quanto non saranno i miei genitori quando arriverò all’età che aveva Wyatt
quando è morto – e sono già benestanti. Per come la vedono loro, quel denaro
non gli serve e appartiene a me a pieno diritto, visto che ero co-proprietaria
di Paint It Back quando Wyatt ci ha lasciati. Ma ahimè, ormai fa parte del
passato. Non voglio pensarci più di quanto non faccia già – questo sarà il mio
nuovo inizio.
Questo pensiero
mi strappa un sorriso che mi rimane stampato sul viso mentre spalanco la porta,
ma che ben presto si tramuta in sbigottimento quando vedo l’uomo in piedi
davanti a me, con indosso la divisa verde da chirurgo e il camice bianco. Lui
ha lo sguardo rivolto verso il basso, mentre cerca di togliersi la terra dalle
scarpe da ginnastica, e i capelli biondo cenere gli coprono gran parte del
viso. Riesco solo a intravedere la mascella forte e la parte inferiore delle
labbra carnose, ma lo riconosco immediatamente. Quando finalmente alza lo
sguardo, i suoi occhi verdi assimilano la scena e si spostano lungo il mio
corpo, fino a raggiungere i miei occhi. Le sue labbra si piegano lentamente a
formare quel sorriso asimmetrico che mi toglieva sempre il fiato.
«Bean», sussurro,
e il suo sorriso si fa ancora più grande, rivelando le fossette su entrambe le
guance.
«Ehi, Elle»,
risponde lui. Mi aggrappo ancor più forte alla maniglia della porta. Non lo
vedo da così tanto tempo che avevo dimenticato il suono della sua voce. «Ho
portato il pranzo».
I miei occhi
cadono sulle borse che ha in mano e faccio un passo indietro, spalancando la
porta. «Oh! Certo. Non mi aspettavo di vederti».
«Ne è passato di
tempo», mi dice entrando e fermandosi di fronte a me. Indietreggio contro la
porta e rimango completamente senza respiro quando lui china il capo e sfiora
delicatamente le sue labbra sulla mia guancia. Faccio di tutto per non
inspirare quel suo odore così familiare che un tempo mi faceva girare la testa.
«È bello rivederti», mi dice tirandosi indietro. Il tono delle sue parole e il
bagliore che ha negli occhi mi fanno piombare il cuore nello stomaco. Com’è
possibile che abbia ancora questo effetto su di me? Anche dopo Wyatt. Lo odio.
«Fa piacere anche
a me rivederti», sussurro, e lo seguo dopo aver chiuso la porta.
Non mi fa affatto piacere rivederlo, invece. Nel corso
degli anni ho imparato molte cose di Oliver Hart, ma l’unica che vale la pena
ricordare è che è deleterio per la mia salute.
Avevo già intenzione di leggere questo romanzo ma pubblicare il primo capitolo è stato un passo falso :') Corro ad acquistarlo!
RispondiEliminaScusami o.O ma pensavo che vedendo la scritta Primo Capitolo chi non voleva spoiler non avrebbe letto.. comunque è bellissimo *-* non puoi non leggerlo!!
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