A volte mi chiedo se non sto diventando troppo grande per i Young Adult.. e quando trovo dei libri come "Ovunque con te", mi convinco che per un buona storia non c'è età.
Emily e Oz, mi hanno fatto fare un viaggio meraviglioso in un mondo che potrebbe far paura, ma che in realtà è solo una grande e variegata famiglia. Oltre all'amore tra loro due, hanno messo in risalto l'amore per la famiglia. Quella stessa famiglia che nessuno di noi può scegliere, ma che si ama, sempre. Di segreti ce ne sono tanti tra le pagine e vi assicuro che scoprirli e poter fare questo viaggio con loro è stato meraviglioso.
(pericolo spoiler!)
Emily
I tre momenti peggiori della mia vita: conoscere il mio papà
biologico a dieci anni; rompermi il braccio in tre punti quando ne avevo nove;
cadere in un fosso e restarci intrappolata per tutta la notte assieme a un
cadavere a otto.
A parte questo, amo la mia vita. Mentre certi miei amici non
fanno che dire "Povero me, nessuno capisce quanto soffro", io sono
piuttosto felice. La felicità mi piace. E mi piace la semplicità. Mi piace
tutto ciò che è prevedibile e odio le sorprese.
Appunto per questo, non sono particolarmente entusiasta
quando mio padre cerca di porgermi un pezzo di carta che fa andare il boccone
di traverso a mia madre e la spinge a uscire in fretta e furia dalla cucina.
(…)
«Ci si sente magnificamente. E sarà ancor più magnifico se
getterai quel pezzo di carta nel secchio della spazzatura.»
«Ti prego invece di leggerlo» insiste papà. «Non è stato
facile per tua madre prendere la decisione di fartelo vedere e dobbiamo
rispettare i suoi desideri.»
È una mail, è breve e
va dritta al punto ed è del mio padre biologico.
Jeff,
per favore dillo a
Emily.
Eli
Sotto il messaggio ci sono un necrologio e la foto di una
donna che non ho mai conosciuto. Si chiama Olivia McKinley ed è la madre di
Eli. Mi sfugge un sospiro stanco dalle labbra e mi accascio su una sedia
accanto al tavolo. Per favore dillo a Emily. Eli s'impegna parecchio per fare
effetto. Magari come effetto non è un granché, ma è comunque qualcosa.
(…)
Essere curiosa di Eli, il mio padre biologico, non significa
che io non apprezzi tutto ciò che il mio papà, lui, Jeff, ha fatto per me, e lo
apprezzo eccome. Gli voglio più bene di quanto lui possa immaginare.
«No» ripeto. «Non sono per niente curiosa.»
OZ
Sono le tre del mattino e la mamma e io continuiamo ad
aspettare. La pesantezza di ogni secondo che passa la viviamo in modo
differente. Lei cammina su e giù per il piccolo soggiorno del nostro
maxicaravan mentre io mi lucido gli anfibi in camera mia. Malgrado quel che
succederà stanotte, domattina abbiamo una veglia funebre cui partecipare.
Sfrego la vecchia spazzola sull'anfibio nero ed è l'unico
rumore che riempie la casa buia. Tutti e due fingiamo che l'altro non sia
sveglio. Nessuno dei due ha acceso una lampada; ci affidiamo invece alla luce
della luna piena per vederci qualcosa. È più facile così. Nessuno dei due vuol
discutere del significato dell'assenza di papà o del silenzio del suo
cellulare.
(…)
Il rumore di una moto in lontananza tronca la nostra
conversazione. La mamma fa un lungo sospiro, come se le avessero appena dato la
notizia che un suo congiunto è sopravvissuto a un'operazione a cuore aperto.
«Eccolo a casa.»
(…)
Hanno bisogno di un momento d'intimità e, avendo molto tempo
da perdere, mi siedo sul primo gradino del portico domandandomi se troverò mai qualcuno
come mia madre, qualcuno che capisca e accetti questa vita. La mamma ama così
tanto papà che si adatta a tutto. Al lavoro che lui fa, a questo modo di
campare e perfino al club.
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